venerdì, gennaio 07, 2005

E se il libero arbitrio fosse un illusione?

E' indubbiamente corretto non giudicare le proprie scelte perchè solo in questo modo si potrà fare le proprie esperienze della vita senza timori. Ma una domanda mi nasce spontanea: siamo proprio sicuri di essere liberi di prendere le nostre decisioni? In altre parole, come possiamo essere sicuri che le nostre scelte vengono fatte secondo quello che è la nostra necessità oppure la nostra scelta è il risultato di una sequenza infinita di conflittualità interne? Per fare un parogone potremmo andare a vedere quello che accade nel mondo microscopico degli atomi e delle particelle sub-atomiche. Cioè se volessi sapere in anticipo la faccia di una moneta che cade una volta lanciata in aria, dovrei conoscere perfettamente l'interazione tra gli atomi (che la meccanica quantistica dice essere determinabile solo in maniera statistica) della moneta con quelli dell'aria. Questo stesso discorso può essere fatto sulle nostre scelte le quali sono determinate dal risultato probabilmente statistico di tutte le nostre conflittualità prodotte dalla mente. Se per esempio qualcuno ci ponesse di fronte ad un bivio dicendoci: se scegli la porta 1 avrai un sacco di soldi ma neanche una donna (nel caso che la persona in questione fosse un uomo etero); se scegli la porta 2 avrai un sacco di donne ma sarai squattrinato. In un tale bivio saremo assaliti da una sequenza di fantasie sessuali nel caso della porta 2 e di manie di potere dall'altro; quando dopo un ora di conflittualità arriveremo a dire la porta 1, è veramente quello che vogliamo oppure perchè in fondo in fondo siamo omosessuali (cosa che non vogliamo ammettere a noi stessi)? La risposta, quindi, alla domanda iniziale sarebbe semplice ma, se invece il libero arbitrio fosse un illusione? Forse la libertà di scelta è solo per chi ha la possibilità di vedere le cose da un punto di vista più alto come potrebbe esserlo Dio o chi per Lui.